Maurizio
2005-09-12 13:08:28 UTC
Articolo pubblicato su Io Donna, supplemento del Corriere della Sera di
sabato 10/09/2005.
Ciao
T-N-G
=========================================================================
Cartoon all'italiana
"Con le mie fate sfido Disney"
di Silvia Brena
Se Winx non vi dice nulla è perché non avete figlie femmine. E se non
conoscete Iginio Straffi da Macerata non perdetevi le sette ragioni (e
la morale) del successo di questo quarantenne creativo. Che restando in
provincia e sposando una manager cosmopolita è diventato global.
Mr. Rainbow, cosa si prova ad essere una delle persone più detestate
dalla Disney? Mr. Rainbow, al secolo Iginio Straffi, anni 40, da
Macerata, non risponde. Lei non prova proprio niente? «Io preferirei che
le persone non pensassero male». Dica la verità. «E va bene, provo un
certo orgoglio nell'aver dato fastidio a un colosso. È stimolante». Mr.
Rainbow di fastidio alla Disney ne ha dato parecchio. Con la sua
azienda, la Rainbow appunto, ha creato dal nulla un vero impero. Di
mestiere, Straffi fa il disegnatore. E la sua più grande creazione sono
sei fatine di nome Winx, che hanno rubato la scena e l'audience alle
rivali di casa Disney, le Witch. Per chi non ha figlie femmine, possono
sembrare solo nomi faticosi da pronunciare. Per tutti gli altri, i
personaggi usciti dalla fantasia di Straffi e soci sono un vero
tormentone. Nonché un grandissimo successo. È l'esempio di come,
partendo dal cuore della provincia italiana, e restandovi fortemente
ancorati, si possono raggiungere fatturati a molti zeri e notorietà
internazionale. In dettaglio, i numeri. La Rainbow è un'azienda che fa
cartoni animati e licensing, occupa 50 dipendenti e circa 700
collaboratori, fattura 8,5 milioni di euro. I cui prodotti, tanto per
chiarire, sono trasmessi da 130 TV di diversi paesi. Ultimi arrivati,
gli americani di Cartoon Network che dal maggio scorso trasmettono le
Winx in chiaro in tutti gli Usa. Le Winx sono anche bambole, magliette,
astucci, quaderni, giornali. Dal 22 settembre, perfino un musical, il
"Winx Power Show" (Cfr. fine artocolo): ed è la prima volta che uno show
teatrale prende vita da un cartoon.
Insomma la Rainbow, che ha sede a Loreto, proprio sotto la grande
basilica, è uno di quei gioielli dell'imprenditoria e della creatività
ai quali si tende lo sguardo stanco quando si parla di modello italiano.
Ma come si crea oggi un successo "globale"? "Io Donna" è andato a
scoprirlo. E ha incontrato un giovane italiano da esportazione, che
lavora 20 ore al giorno e che, quando pensa, inventa. Oltre alle Winx,
dalla matita di Iginio Straffi sono usciti Tommy & Oscar (presto
diventerà un film, co-prodotto con la Rai), Prezzemolo, e la serie
tratta dal fumetto Monster Allergy, in lavorazione.
Sivia Brena: Dunque, signor Straffi, chi l'ha ispirata?
Iginio Straffi: «Chatwin, Simenon, Sergio Leone, Ingmar Bergman, film
come Blade Runner. Vado avanti?». No, si fermi. E ripartiamo. Alla
ricerca delle vere ragioni e regole che stanno dietro ad un fenomeno.
[Ragione n. 1 - il metabolismo della velocità.]
IS: «Il primo a diagnosticarla fu il mio pediatra. Diceva a mia madre:
"Signora, suo figlio è sano, ma ha un problema: va a 1000 giri e non si
rilassa mai"».
SB: Numero di e-mail ricevute al giorno?
IS: «Circa 200, tutte "evase". Attacco al mattino con il Giappone e
smetto a notte con gli Usa. In mezzo, tutti i giorni ci stanno Germania,
Singapore e Cina».
SB: Sì, ma molti rispondono alle e-mail tutto il giorno e non sono
diventaiti re dei cartoon...
IS: «Vuole una ragione? allora gliene do tre. 1) Abbiamo il controllo
della proprietà intellettuale dei nostri prodotti: vale a dire siamo
padroni delle nostre idee. 2) Per difendere il nostro prodotto, cioè le
nostre idee, le abbiamo trasformate in licensing, questo ci ha garantito
i diritti su tutto il nostro patrimonio. 3) La gente che lavora con noi
arriva da tutto il mondo. Sì, siamo stati veloci».
[Morale: non mollate le vostre idee a destra e a manca. Tutelatele, sono
meglio della privacy.]
[Ragione n. 2 - Joanne. Ovvero che cosa fa una donna tenace accanto ad
un uomo tenace.]
SB: Già che cosa ci fa?
IS: «Si sposa. Noi l'abbiamo fatto all'inizio di giugno. Lei è il mio
braccio destro, il mio sostegno, anche morale. È stata lei ad aprirci i
mercati d'Asia, a puntare con me sullo sviluppo del licensing».
SB: Bella dichiarazione.
IS: «È la verità. La mia gioia maggiore è la sera, a casa, riepilogare
insieme la giornata».
SB: Ma non siete un po' simbiotici?
IS: «Al contrario. È catartico poter essere arrabbiati o felici in due
per un successo».
SB: Mai uno screzio, una diversità di vedute? In fondo lei ha trascinato
una manager cosmopolita di Singapore, che ha studiato marketing nel
prestigioso Madison college del Wisconsin, nel profondo della provincia
italica.
IS: «Diversità di vedute sì, ovvio. Lei ha un approccio orientale. E
americano. Per lei la gerarchia è sacra. Per me no. Lei pensa che un
capo benvoluto non stia facendo bene il suo mestiere. Io adoro il
consenso».
SB: Quando non vi vedete?
IS: «Ci scriviamo. Le e-mail sono state per noi quello che una volta
erano le lettere. Hanno tenuto vivo il rapporto».
[Morale: trovatevi un partner complice e gran lavoratore. Aiuta anche a
risparmiare uno stipendio.]
[Ragione n. 3 - La fiducia. E la vergogna.]
SB: Chi ha creduto in lei?
IS: «Il presidente di Rainbow, don Lamberto Pigini, un sacerdote
ultraottantenne che aveva un'azienda stampatrice. Con lui abbiamo posto
il primo mattone».
SB: Poi?
IS: «Joanne».
SB: Scontato.
IS: «E poi io lavoro in un clima di fiducia, è benefico. E sa perché?
Perché non sono attrezzato per deludere. Chi lavora per me lo sa».
SB: Si spieghi meglio. C'entra la vergogna che si prova di fronte ad un
fallimento?
IS: «C'entra mia madre, che mi ripeteva: "Non mi fare vergognare, non mi
fare far figure"».
[Morale: rivalutare le mamme. Servono comunque.]
[Ragione n. 4 - La squadra.]
SB: Quanto si lavora nella sua azienda?
IS: «Tanto, ma spero con piacere».
SB: C'è il sindacato?
IS: «No».
SB: No perché non serve o no perché lei non lo vuole?
IS: «Da noi la parola chiave è passione. Nessuno qui è un ingranaggio.
Siamo un'azienda "ad personam"».
SB: Bum.
IS: «È così. Perché tutti vedono che le loro idee possono vivere. E si
lavora insieme. Ogni serie, che viene sviluppata in sei-sette mesi, ha
un team di dieci disegnatori che vi si dedica».
SB: Urla con i suoi? Blandisce o maltratta?
IS: «Mi confronto. Tendo a spiegare. E posso cambiare idea dopo una
chiaccherata con un collaboratore».
SB: Lei spiega le sue decisioni?
IS: «Sempre. Motivo di dissidi con Joanne. Lei sostiene che una mia
decisione non dovrebbe essere messa a confronto con le opinioni dei
collaboratori. Ma per carattere ho bisogno del consenso».
[Morale: puntate sulla filosofia creativa del consenso, aiuta.]
[Ragione n. 5 - Non mollare.]
IS: «Abbiamo passato momenti durissimi. Gli inizi, lo scontro con la
Disney che ci accusava di aver copiato le loro Witch. Poi però abbiamo
vinto, anche perché alle Winx abbiamo iniziato a pensare nel 2000, con
la Rai. Witch, il fumetto, è uscito nel maggio del 2001».
SB: Ha mai avuto voglia di mollare?
IS: «Non l'ho fatto soprattutto per i ragazzi che lavorano con me».
[Morale: non lavorate per voi soli. Siate responsabili.]
[Ragione n. 6 - Il processo creativo.]
SB: Come nasce una buona idea?
IS: «Le dico come sono nate le Winx. La prima idea mi è venuta guardando
il giapponese Sailor Moon, la storia di cinque fatine...».
SB: Ha copiato!
IS: «Mi sono ispirato. Il processo creativo prende vita elaborando il
già visto».
SB: Insomma, nessuno inventa niente.
IS: «Gli elementi base delle narrazioni sono sempre gli stessi, la
bravura sta nel rimixarli. Guardi i giapponesi: hanno fatto Pokémon, poi
Digimon, poi Dragonball».
SB: Un suo maestro, un mentore?
IS: «Rodolfo Torti e Sergio Bonelli, due grandi del mondo dei fumetti».
SB: In concreto, lei che fa: si mette a tavolino con la matita in bocca?
IS: «La gestazione è lunghissima. Può durare anche anni. Scrivo solo
quando mi viene l'ispirazione».
[Morale: non fatevi prendere dall'ansia]
[Ragione n. 7 - Le radici.]
SB: Parliamo di Loreto. Strana collocazione per un'azienda di respiro
globale.
IS: «Siamo nati qui».
SB: Sì, ma la gente emigra.
IS: «Non ce n'è ragione. Qui si vive meglio. Noi andiamo in spiaggia in
pausa pranzo. E in mezzo al verde si lavora meglio».
SB: Sì, ma siete fuori da ogni rotta commerciale.
IS: «Abbiamo le e-mail, i cellulari, i fax. Dal punto di vista
commerciale, sì forse Milano sarebbe meglio. Ma ce la facciamo anche da
qui».
SB: Come?
IS: «Prendiamo giovani disegnatori da scuole come Urbino e li formiamo
internamente. Assumiamo persone da tutto il mondo, ci sono molti
stranieri, soprattutto nel marketing. Adorano vivere e lavorare nelle
Marche».
SB: Ma lei si sente un provinciale?
IS: «Sì, penso di sì».
SB: Definisca provinciale.
IS: «Quando posso, mi piace andare la domenica a pranzo dai miei. È un
rito, mi fa stare bene».
[Morale: non cercate lo zen e l'arte di vivere meglio in lontane
filosofie, tornatevene a casa vostra.]
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"Un musical tutto italiano"
di Valeria Crippa
Le trendy fatine Bloom, Stella, Flora, Tecna, Musa e Aisha, disegnate
dalla Rainbow diventeranno ragazze in carne ed ossa nel Winx Power Show
al debutto mondiale il 22 settembre al Nuovo di Milano (la tournée
prosegue a Torino, Napoli, Firenze, Roma e in diverse città europee).
Spettacolo tutto italiano, diretto da Salvatore Vivinetto, musiche di
Fabio Serri, coreografie di Alberto Palmisano e Massimo Savatteri,
costumi di Guru Gang. Per scegliere le protagoniste, eccellenti
sconosciute tra i 16 e i 25 anni, sono state effettuate audizioni a
Milano e a Roma. «I biglietti vanno a ruba» racconta Daniele Luppino,
produttore esecutivo dello spettacolo e patron del centro Mas di Milano.
«Tanto che pensiamo ad una rentrée milanese prima di Natale. Sarà uno
show che coinvolgerà il pubblico. Tra laser ed effetti speciali, le
nostre fate voleranno in scena, balleranno l'hip hop e dialogheranno con
il cartoon grazie ad otto videoproiettori».
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"Arrivano in TV le streghette rivali"
di C. L.
Il monopolio catodico delle Winx sta per terminare: da martedì 13
settembre entreranno in lizza (su Italia1 alle 17,10) le Witch,
streghine dal cuore tenero in missione speciale per salvare il mondo. Un
cartone animato tratto dal fumetto che racconta le avventure di Will,
Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, adolescenti tutte casa, scuola e
incantesimi. Un successo planetario: il magazine, targato Disney, nel
2004 ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo; in Italia ogni
mese si aggira sulle 200 mila. Il nuovo cartone animato promette
battaglia alle fatine di Rai Due: non a caso la messa in onda sarà
esattamente negli stessi giorni (martedì e giovedì) e intorno alla
stessa ora delle Winx. Ragazzine, a voi la scelta.
sabato 10/09/2005.
Ciao
T-N-G
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Cartoon all'italiana
"Con le mie fate sfido Disney"
di Silvia Brena
Se Winx non vi dice nulla è perché non avete figlie femmine. E se non
conoscete Iginio Straffi da Macerata non perdetevi le sette ragioni (e
la morale) del successo di questo quarantenne creativo. Che restando in
provincia e sposando una manager cosmopolita è diventato global.
Mr. Rainbow, cosa si prova ad essere una delle persone più detestate
dalla Disney? Mr. Rainbow, al secolo Iginio Straffi, anni 40, da
Macerata, non risponde. Lei non prova proprio niente? «Io preferirei che
le persone non pensassero male». Dica la verità. «E va bene, provo un
certo orgoglio nell'aver dato fastidio a un colosso. È stimolante». Mr.
Rainbow di fastidio alla Disney ne ha dato parecchio. Con la sua
azienda, la Rainbow appunto, ha creato dal nulla un vero impero. Di
mestiere, Straffi fa il disegnatore. E la sua più grande creazione sono
sei fatine di nome Winx, che hanno rubato la scena e l'audience alle
rivali di casa Disney, le Witch. Per chi non ha figlie femmine, possono
sembrare solo nomi faticosi da pronunciare. Per tutti gli altri, i
personaggi usciti dalla fantasia di Straffi e soci sono un vero
tormentone. Nonché un grandissimo successo. È l'esempio di come,
partendo dal cuore della provincia italiana, e restandovi fortemente
ancorati, si possono raggiungere fatturati a molti zeri e notorietà
internazionale. In dettaglio, i numeri. La Rainbow è un'azienda che fa
cartoni animati e licensing, occupa 50 dipendenti e circa 700
collaboratori, fattura 8,5 milioni di euro. I cui prodotti, tanto per
chiarire, sono trasmessi da 130 TV di diversi paesi. Ultimi arrivati,
gli americani di Cartoon Network che dal maggio scorso trasmettono le
Winx in chiaro in tutti gli Usa. Le Winx sono anche bambole, magliette,
astucci, quaderni, giornali. Dal 22 settembre, perfino un musical, il
"Winx Power Show" (Cfr. fine artocolo): ed è la prima volta che uno show
teatrale prende vita da un cartoon.
Insomma la Rainbow, che ha sede a Loreto, proprio sotto la grande
basilica, è uno di quei gioielli dell'imprenditoria e della creatività
ai quali si tende lo sguardo stanco quando si parla di modello italiano.
Ma come si crea oggi un successo "globale"? "Io Donna" è andato a
scoprirlo. E ha incontrato un giovane italiano da esportazione, che
lavora 20 ore al giorno e che, quando pensa, inventa. Oltre alle Winx,
dalla matita di Iginio Straffi sono usciti Tommy & Oscar (presto
diventerà un film, co-prodotto con la Rai), Prezzemolo, e la serie
tratta dal fumetto Monster Allergy, in lavorazione.
Sivia Brena: Dunque, signor Straffi, chi l'ha ispirata?
Iginio Straffi: «Chatwin, Simenon, Sergio Leone, Ingmar Bergman, film
come Blade Runner. Vado avanti?». No, si fermi. E ripartiamo. Alla
ricerca delle vere ragioni e regole che stanno dietro ad un fenomeno.
[Ragione n. 1 - il metabolismo della velocità.]
IS: «Il primo a diagnosticarla fu il mio pediatra. Diceva a mia madre:
"Signora, suo figlio è sano, ma ha un problema: va a 1000 giri e non si
rilassa mai"».
SB: Numero di e-mail ricevute al giorno?
IS: «Circa 200, tutte "evase". Attacco al mattino con il Giappone e
smetto a notte con gli Usa. In mezzo, tutti i giorni ci stanno Germania,
Singapore e Cina».
SB: Sì, ma molti rispondono alle e-mail tutto il giorno e non sono
diventaiti re dei cartoon...
IS: «Vuole una ragione? allora gliene do tre. 1) Abbiamo il controllo
della proprietà intellettuale dei nostri prodotti: vale a dire siamo
padroni delle nostre idee. 2) Per difendere il nostro prodotto, cioè le
nostre idee, le abbiamo trasformate in licensing, questo ci ha garantito
i diritti su tutto il nostro patrimonio. 3) La gente che lavora con noi
arriva da tutto il mondo. Sì, siamo stati veloci».
[Morale: non mollate le vostre idee a destra e a manca. Tutelatele, sono
meglio della privacy.]
[Ragione n. 2 - Joanne. Ovvero che cosa fa una donna tenace accanto ad
un uomo tenace.]
SB: Già che cosa ci fa?
IS: «Si sposa. Noi l'abbiamo fatto all'inizio di giugno. Lei è il mio
braccio destro, il mio sostegno, anche morale. È stata lei ad aprirci i
mercati d'Asia, a puntare con me sullo sviluppo del licensing».
SB: Bella dichiarazione.
IS: «È la verità. La mia gioia maggiore è la sera, a casa, riepilogare
insieme la giornata».
SB: Ma non siete un po' simbiotici?
IS: «Al contrario. È catartico poter essere arrabbiati o felici in due
per un successo».
SB: Mai uno screzio, una diversità di vedute? In fondo lei ha trascinato
una manager cosmopolita di Singapore, che ha studiato marketing nel
prestigioso Madison college del Wisconsin, nel profondo della provincia
italica.
IS: «Diversità di vedute sì, ovvio. Lei ha un approccio orientale. E
americano. Per lei la gerarchia è sacra. Per me no. Lei pensa che un
capo benvoluto non stia facendo bene il suo mestiere. Io adoro il
consenso».
SB: Quando non vi vedete?
IS: «Ci scriviamo. Le e-mail sono state per noi quello che una volta
erano le lettere. Hanno tenuto vivo il rapporto».
[Morale: trovatevi un partner complice e gran lavoratore. Aiuta anche a
risparmiare uno stipendio.]
[Ragione n. 3 - La fiducia. E la vergogna.]
SB: Chi ha creduto in lei?
IS: «Il presidente di Rainbow, don Lamberto Pigini, un sacerdote
ultraottantenne che aveva un'azienda stampatrice. Con lui abbiamo posto
il primo mattone».
SB: Poi?
IS: «Joanne».
SB: Scontato.
IS: «E poi io lavoro in un clima di fiducia, è benefico. E sa perché?
Perché non sono attrezzato per deludere. Chi lavora per me lo sa».
SB: Si spieghi meglio. C'entra la vergogna che si prova di fronte ad un
fallimento?
IS: «C'entra mia madre, che mi ripeteva: "Non mi fare vergognare, non mi
fare far figure"».
[Morale: rivalutare le mamme. Servono comunque.]
[Ragione n. 4 - La squadra.]
SB: Quanto si lavora nella sua azienda?
IS: «Tanto, ma spero con piacere».
SB: C'è il sindacato?
IS: «No».
SB: No perché non serve o no perché lei non lo vuole?
IS: «Da noi la parola chiave è passione. Nessuno qui è un ingranaggio.
Siamo un'azienda "ad personam"».
SB: Bum.
IS: «È così. Perché tutti vedono che le loro idee possono vivere. E si
lavora insieme. Ogni serie, che viene sviluppata in sei-sette mesi, ha
un team di dieci disegnatori che vi si dedica».
SB: Urla con i suoi? Blandisce o maltratta?
IS: «Mi confronto. Tendo a spiegare. E posso cambiare idea dopo una
chiaccherata con un collaboratore».
SB: Lei spiega le sue decisioni?
IS: «Sempre. Motivo di dissidi con Joanne. Lei sostiene che una mia
decisione non dovrebbe essere messa a confronto con le opinioni dei
collaboratori. Ma per carattere ho bisogno del consenso».
[Morale: puntate sulla filosofia creativa del consenso, aiuta.]
[Ragione n. 5 - Non mollare.]
IS: «Abbiamo passato momenti durissimi. Gli inizi, lo scontro con la
Disney che ci accusava di aver copiato le loro Witch. Poi però abbiamo
vinto, anche perché alle Winx abbiamo iniziato a pensare nel 2000, con
la Rai. Witch, il fumetto, è uscito nel maggio del 2001».
SB: Ha mai avuto voglia di mollare?
IS: «Non l'ho fatto soprattutto per i ragazzi che lavorano con me».
[Morale: non lavorate per voi soli. Siate responsabili.]
[Ragione n. 6 - Il processo creativo.]
SB: Come nasce una buona idea?
IS: «Le dico come sono nate le Winx. La prima idea mi è venuta guardando
il giapponese Sailor Moon, la storia di cinque fatine...».
SB: Ha copiato!
IS: «Mi sono ispirato. Il processo creativo prende vita elaborando il
già visto».
SB: Insomma, nessuno inventa niente.
IS: «Gli elementi base delle narrazioni sono sempre gli stessi, la
bravura sta nel rimixarli. Guardi i giapponesi: hanno fatto Pokémon, poi
Digimon, poi Dragonball».
SB: Un suo maestro, un mentore?
IS: «Rodolfo Torti e Sergio Bonelli, due grandi del mondo dei fumetti».
SB: In concreto, lei che fa: si mette a tavolino con la matita in bocca?
IS: «La gestazione è lunghissima. Può durare anche anni. Scrivo solo
quando mi viene l'ispirazione».
[Morale: non fatevi prendere dall'ansia]
[Ragione n. 7 - Le radici.]
SB: Parliamo di Loreto. Strana collocazione per un'azienda di respiro
globale.
IS: «Siamo nati qui».
SB: Sì, ma la gente emigra.
IS: «Non ce n'è ragione. Qui si vive meglio. Noi andiamo in spiaggia in
pausa pranzo. E in mezzo al verde si lavora meglio».
SB: Sì, ma siete fuori da ogni rotta commerciale.
IS: «Abbiamo le e-mail, i cellulari, i fax. Dal punto di vista
commerciale, sì forse Milano sarebbe meglio. Ma ce la facciamo anche da
qui».
SB: Come?
IS: «Prendiamo giovani disegnatori da scuole come Urbino e li formiamo
internamente. Assumiamo persone da tutto il mondo, ci sono molti
stranieri, soprattutto nel marketing. Adorano vivere e lavorare nelle
Marche».
SB: Ma lei si sente un provinciale?
IS: «Sì, penso di sì».
SB: Definisca provinciale.
IS: «Quando posso, mi piace andare la domenica a pranzo dai miei. È un
rito, mi fa stare bene».
[Morale: non cercate lo zen e l'arte di vivere meglio in lontane
filosofie, tornatevene a casa vostra.]
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"Un musical tutto italiano"
di Valeria Crippa
Le trendy fatine Bloom, Stella, Flora, Tecna, Musa e Aisha, disegnate
dalla Rainbow diventeranno ragazze in carne ed ossa nel Winx Power Show
al debutto mondiale il 22 settembre al Nuovo di Milano (la tournée
prosegue a Torino, Napoli, Firenze, Roma e in diverse città europee).
Spettacolo tutto italiano, diretto da Salvatore Vivinetto, musiche di
Fabio Serri, coreografie di Alberto Palmisano e Massimo Savatteri,
costumi di Guru Gang. Per scegliere le protagoniste, eccellenti
sconosciute tra i 16 e i 25 anni, sono state effettuate audizioni a
Milano e a Roma. «I biglietti vanno a ruba» racconta Daniele Luppino,
produttore esecutivo dello spettacolo e patron del centro Mas di Milano.
«Tanto che pensiamo ad una rentrée milanese prima di Natale. Sarà uno
show che coinvolgerà il pubblico. Tra laser ed effetti speciali, le
nostre fate voleranno in scena, balleranno l'hip hop e dialogheranno con
il cartoon grazie ad otto videoproiettori».
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"Arrivano in TV le streghette rivali"
di C. L.
Il monopolio catodico delle Winx sta per terminare: da martedì 13
settembre entreranno in lizza (su Italia1 alle 17,10) le Witch,
streghine dal cuore tenero in missione speciale per salvare il mondo. Un
cartone animato tratto dal fumetto che racconta le avventure di Will,
Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, adolescenti tutte casa, scuola e
incantesimi. Un successo planetario: il magazine, targato Disney, nel
2004 ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo; in Italia ogni
mese si aggira sulle 200 mila. Il nuovo cartone animato promette
battaglia alle fatine di Rai Due: non a caso la messa in onda sarà
esattamente negli stessi giorni (martedì e giovedì) e intorno alla
stessa ora delle Winx. Ragazzine, a voi la scelta.